Origen: Italia, Biella
Formados: 2010
Estilo: Black, grind
Temática: Existencialismo y negatividad
Enlaces: Bandcamp, facebook, O y youtube
Miembros:
- E Guitarra
- M Bajo
- Paolo Mingoni Batería
- S Voces
- Hungry like Rakovitz / O Split 2011
- Il vuoto perfetto CD 2012
- Pietra CD 2015
- Antropocene CD 2020
ANTROPOCENE (2020)
Tercer trabajo para los de Biella en una carrera que transcurre con paso lento pero al parecer seguro, ofreciendo un trabajo de base black metal que se combina con otros estilos, principalmente grind, pero aquí también hay cabida para otros como el punk, el doom, el sludge o el post. Si tenemos en cuenta los estilo anteriormente mencionados nos podemos hacer una idea de la complejidad el sonido por una parte, pero por otra también de la contundencia, pesadez y oscuridad de lo aquí ofrecido. La incorporación de Paolo a la batería se antoja imprescindible y diferenciadora en el sonido final del álbum gracias a unos blastbeast imponentes, contundentes y sobre todo por la velocidad que logra imprimir a la música de O. Las parte bajo-guitarra suena veloz, rápida y vsiceral, si que en algunas partes levanta el pie del acelerador y nos ofrece un tono más lento por donde dejan entrevan algunas influencias doom en sus sonido, pero siempre desde la profundidad y la gravedad en los registros. El punk se encuentra presente sobre todo en algunas estructuras de los inicios en algunos temas y también en la actitud entre irreverente y directa que desprende este "Antropocene". S ofrece unas voces crudas y repletas de rabia y es aquí donde podemos decir que el grind cobra también importancia en la este álbum, añadiendo un registro más directo y agresivo. En definitiva, los italianos viene de parir un trabajo que se asienta en el sonido black, que en origen cumplen con los registros que se presuponen al género, a esto hay que añadir el carácter rabioso e incendiario de su música, deudor de estilos como el grind o el hardcore, que se ven inmersos en estructuras de otros estilo dentro del metal extremo, para acabar por construir a base de un muro de sonido impenetrable un álbum lodoso y perturbador. (7,9).
1. イゾウ (IZŌ) 04:43
Crocifisso, poi trafitto
spirò lui per primo
il suo strazio dette inizio
all' umano astio
come un cristo invertito
è tornato al mondo
lui, il nemico
lui, il flagello
lui, in eterno
Oltre la vita , più in là
lui che vita più non ha
Implora una morte
che non giunge
e allora è di morte
che si veste
Stupra la bocca
del perdono,
viene in faccia
al dio che l'ha escluso
scavalca il muro,
del proibito
punisce il tempo,
seviziandolo vivo
Nero seme d'empietà
germogliato nell'aldilà
senza un senso, ne lealtà
la sua lama calerà
e calerà...
Rabbia, ansia, guerra
fame e ingiustizia
sangue annerito che pulsa,
sangue che spilla
corre, sventra, strappa,
buca la vita
mozza le teste dei sogni
e poi ricomincia...
Piange, geme, impreca
e intanto avanza
chi e' cresciuto nel buio
mai vorrà il sole
spezza, sfonda, sparge
il suo furore
chi non ha avuto che morte
mai darà amore
Crocifisso, poi trafitto
esalò il respiro
il suo strazio fu il principio
di vendetta ed astio
senza notte, non c'è giorno
senza orrore non c'è l'uomo
lui, la sintesi
di tutto ciò che siamo
2. Mare Morto 03:40
Mare morto, mare vuoto
coralli d'asfalto, fossili d'uomo
abissi anneriti dal fumo
Pesci boccheggiano di vaniloquio
nell'eterno spreco del nuovo
Navi collidon su ghiacci inquinati
cieco è ormai l'occhio del faro
liquido è il tonfo del gabbiano morto
che cola a picco nell'immoto sporco
" What have they done to the earth?
what have they done to our fair sister?
ravaged and plundered and ripped her
and bit her , stuck her with knives in the
side of the dawn , and tied her with fences
and dragged her down"
Mare morto, strangolato
atolli di nylon, cetacei d 'amianto
non più acque, sol veleno
finché noi esisteremo
"..." From "When the music is over" by James Douglas Morrison, 1967.
3. C. 03:03
Non più vita, solo tempo
non più un viso, solo un teschio
vene esauste dal veleno,
organi sfiniti, cedono
altre ossa al cimitero.
Occhi liquefatti
fissan luci senza amore
sguardi terminali
che si aggrappano alle ore
un ultimo sogno, poi i vermi
finiscono il corpo
Le scorie del "progresso"
si aggregano in un grumo
il mondo violentato
rivendica il sopruso
restituendo all'uomo
il suo consumo:
un olocausto di cellule
e poi, il buio
Si muore nell'istante
in cui s'ode il suo nome
si piange e si scompare
e intanto aumenta
la sua fame
ogni epoca ha il suo morbo
la sua peste, il suo male
il finale è esser cadaveri
in un letto d'ospedale
Ci ucciderà tutti
4. Escluso 03:36
Nessun uomo, no, nessuno
non più
nessun urlo, ne sparo
nessun nuovo nascituro
nessun parla, ne respira
ne distrugge ne minaccia
s'è concluso lo strisciar
di questa razza
nessun uomo, non più
Tace infine il mammifero
tiranno
la natura estingue il suo
bipede ingrato
che torna come fossile
tra le rocce abbandonato
antropocene, null'altro
Niente case, niente cemento
solo cielo
nessun volto, nessun sogno
solo oceano
niente dio, niente merda
solo terra
nessun corpo, nessun coro
solo il tempo che avanza
senza l'uomo
5. Nebbia 05:56
Mormora nebbia il tuo latteo lamento
volti sospesi galleggiano
mani invisibili predano
libero è ogni assassino
Nessuno vede
e chi sente, si nasconde
nessun che osi
trafigger la coltre
nessuno chiede
e chi tace, acconsente
nessun che provi
a cercar l'orizzonte
L'ingrato fugge e non rende
l'idiota si annulla e si siede
la nebbia, coprente, non cede
e il morente è il solo che vede
Cose orribili, le persone
orbite vuote, un ombra per cuore
si fottono il tempo,
che li ignora e va oltre
lasciando alla notte
un po' di vapore
6. Fine 04:38
Preme dall'alto
un che di assassino
grigio di sguardo
e armato di tempo
cielo carnefice,
spezza l'incanto
cancella il sole
e poi sfoga il pianto
Esondano colpe
da fiumi di fango
annega l inerme
lo sciacallo ed il santo
i giorni marciscono
non s'ode che il battere
e pregna di lacrime
la terra si apre
Si smembra il grembo
implode il feto
l'uomo...
non nasce più
Sommerso il volto
del mondo
autunno, è notte
di nuovo
ritorna novembre,
il monatto
diluvia sul giusto
e l'insano
Osserva il cielo ,
non cambierà
ricordi il sole?
non tornerà
Affonda un dio
mai esistito
traboccan di corpi
le acque
grondante latrato
ancestrale:
mai più
7. Ira 03:42
E di lava pianse la diga
che cedette, urlante di pietre
l'inesploso, immane aneurisma
tinse il cielo di rosso cocente
E fu il coro distratto del gregge
il primo a zittirsi nel mentre
che il coito magmatico giunse
cancellando il superfluo per sempre
Il polifonico morir dell'uomo
orchestrò quell'eterno secondo
ed il vento , sofffiando sui corpi
completò il cinereo dipinto
Gittata sistolica d'astio
diastolica danza di morte
onnivora fiamma coprente
fu il fuoco a tappare
la bocca del niente
8. Crepa 01:53
A sinistra, la bugia
e a destra, l'ignoranza
un tronco privo di braccia
decomposto, senza testa
clinicamente morto
agli sciacalli ciò che ne resta
L'ingordo, si strozza
l'ignavo, singhiozza
il frustrato abbraccia
follie del passato
mentre il falso ruba e sputa
laddove ha consumato
Una crepa aperta, infetta
voragine di vergogna
un disastro multiforme
terra della santa fogna
No, tu non ti puoi salvare
tu che già sei muta e cieca
no , non continuare
salvati... E crepa!!!
9. Era 10:26
"Io vedo l'avvenire... È là, posato sulla strada,
appena un po' più pallido del presente...
che bisogno ha di realizzarsi?"
Lo schifo s'aggrega ridente
città vestite per cena
la pena e la noia in congrega
Un cancro banchetta col tempo ,
mai sazio divora se stesso ,
consola sapere che presto
non ci sarà piu' tutto questo
La morte, paziente, si assesta
nascosta tra luci di festa
il cielo, l'acqua e la terra
avranno presto vendetta
Lo schifo, intanto, non pensa
d'imputridir s'accontenta
persevera ad auto/annullarsi
putrefacendo un era
"Questo è il tempo, ne più ne meno
che il tempo
giunge lentamente all'esistenza
si fa attendere"
Lo schifo raggruma dormiente
lasciando un vuoto inquinante
che odio, che merda la gente
Ma un alba li attende, tinta di disastro
nemmeno un ricordo di quanto è scomparso
null'altro che... Antropocene
41:37
Vinyl, 12", EP, Limited Edition
Limited to 300 copies.
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