martes, 9 de diciembre de 2014

DROWNING THE LIGHT


DIABOLICAL WINTER SPELL (2012)
Lo cierto es que la banda australiana se siente más que cómoda al ofrecer sus música en formatos pequeños y minimalistas, Eps, demos y splits copan su discografía y esta demo "Diabolical Winter Spell" se ofrece en formato tape. El concepto y estilo es de sobra conocido por cualquier seguidor de la escena black metal. "Diabolical Winter Spell" es una demo de cinco temas en donde podemos disfrutar de ese black crudo y primitivo del que siempre han venido ofreciendo buena cuenta a lo largo de los años. Guitarras distorsionadas, voces rasgadas, un sonido sucio y podrido sin apenas producción y unas sensaciones próximas en algunos temas al folk. Lo cierto es la crudeza y suciedad de su sonido acaban por ensombrecer el resultado final de una demo ciertamente interesante, pero también es cierto que lo de Drowning the Light pasa bastante de tendencias y modas. (8).


1. Raptured by Arcane Power 04:12  
2. Diabolical Winter Spells 03:52  
3. Poisonous Glory 04:16  
4. The Serpent & the Scythe 03:38  
5. Now with Hearts of Frost We Chant, to Ignite the Flame of the Old 05:35  
  21:33  



lunes, 8 de diciembre de 2014

SATURNIA TELLUS


Origen: Italia, Roma
Formados: 2009
Estilo: Acústico, ambiente, black.
Temática: Esoterismo, espiritualismo, filosofía, mitología, y tradiciones primitivas
Enlaces: Bandcamp y facebook
Miembros:
  • Augusto "Hostis" Bajo, batería programada, guitarra, teclados y voces
Discografía:

  • Promo 2009 EP 2009  
  • Elysivm CD 2011  
  • De Constantia Sapientis CD 2014
  • Sûtrâtmâ CD 2016
DE CONSTANTIA SAPIENTIS (2014) 



Es obvio que Saturnia Tellus es una banda de un solo miembro que no se ajusta en absoluto a los patrones del balck metal clásico, más bien es la versión del  black metal bajo el punto de vista de Augusto único miembro detrás de este proyecto. Este su segundo álbum muestra una clara evolución con respecto a su anterior trabajo, sobre todo en el aspecto de guitarras, más elaboradas y con mayor protagonismo. El álbum encierra una historia conceptual que gira en torno a los diálogos morales de Séneca a lo largo de los diez temas que conforman el álbum se van desgranando uno tras otros de manera,como comentaba anteriormente, muy personal, con un black que se apoya en buenos riffs de guitarra, de tintes melódicos y atmosféricos con una ambientación un tanto etérea que se ven acompañados de unas voces agresivas, en claro contraste con el plano musical. Textos en italiano, ambientación en la Roma clásica, lo cierto es que no estamos ante un grupo del montón dentro de la escena y aunque la evolución en su sonido es importante con respecto a su anterior larga duración, hay alguno aspectos como la batería y la voz que si se hubiesen pulido un poco más el resultado sería mucho más completo. (7,9).


1. PRAELVDIVM 01:55  instrumental
2. De Providentia 07:42
Descritta dal fato la via del savio: irta e severa la sua traversata, ove la foschia annebbia la vista e la percezione ma l'Alto accoglie chi la grandezza avvince. Quieto ed immobile l'animo più grande, l'imperturbabile forza della Virtù che, come roccia esposta ai venti, non cede alle avversità ma le abbraccia e si fortifica: La via della Saggezza passa attraverso i mali. L'uomo, riflesso di un'esistenza vuota, viziato dai desii più meschini, spinge se stesso in un baratro senza fine, in un vortice in cui il moto verso il basso non s'arresta. Circondata è la sua vita da vacuità infinite che considera come la felicità più pura: effimeri piaceri ed oggetti che venera al di sopra di ogni bene. Il trionfo dell'esteriorità, la vanità come maestra. Ma è la provvidenza la tua vera guida, accetta il tuo destino e compi il suo cammino verso il ritrovato sole di se stessi, là dove l'essere ha i suoi nascosti accessi. Abbandona ciò che spinge ad una fine miserevole, rifiuta quel che il tuo animo rinnega. Segue il sentiero del fato predetto l'uomo che della passion non rincorre il motto: L'incanto del cor che ancora affida al canto il disio avido e infinito.
3. De Constantia Sapientis 09:13
 L'uomo più grande non è forse testimone 
di una lenta fine che sempre più incalza? 
Che sempre più freme di abbattere ciò 
che cospargono i semi dello Spirito? 

Rovine per colui che inquieto geme. 

E forse egli stesso non è vittima 
di un meccanismo distruttivo che sempre più dimora? 
Il baratro del nero abisso avvolge l'essenza 
di una fredda e vuota materiale esistenza. 

Privo di turbamento è l'animo saldo ed invincibile, 
inespugnabile da alcuna contumelia il suo essere. 
Solo il debole cade nelle trame dell'offesa 
e l'inquietudine si fa padrona della sua anima. 

Oltre la vita arde colui che sa. 

Pari a Dio è l'uomo che vede, privo di dolore ed umana debolezza. 
Dal tempio dell'Io il saggio ripone le armi e domina se stesso. 
Alle soglie del Sé si smarriscono le orme d'umana natura; 
affiora il germe di nuova vita alla foce del fiume del risveglio. 

Scruta all'orizzonte, ai confini di te stesso, 
sgorga dentro te il nettare divino. 
Sconfiggi il demone che risiede entro te, 
turpe bestia invidiosa del Sé! 

La fermezza del saggio passa da qui: 
lungi dall'adirarsi e dall'essere ferito.
4. De Ira 07:06
Un turbine ingoia ciò che giace inerte e fermo, quieto e paziente laddove freme una passione fugace che strappa la pace con grido aberrante: l'urlo di chi, stolto, è vinto dalla morsa dell'ira funesta, signora che ribolle nel cuore di coloro in cui dimora il seme dell'odio. Folle è lo sguardo, truce è la voce di chi è colto dal tuo abbraccio fatale quando da un tetro sipario lentamente accresce la discordia e la vendetta in dissennati e dissoluti. La ragion ti fece schiava, e tu, ribelle osi sfidarla insinuando rabbia e fragore nell'uomo che osa ospitarti. Ma invano tenti l'animo del Saggio che schiavo non fu della tua mutevolezza; solo il pazzo t'accoglie nella sua casa incapace di arrestare le tue nefaste azioni. L'opposizione alla verità è la tua prerogativa ma ciò ti condanna all'eterno esilio. Ma forse, sciocco, ti impressiona la sua ferocia? Oh, figlio di una volontà smarrita, nulla vi è di più caduco ed effimero d'essa come la maschera di un attore, simulacro di una passione che attrae la quale finzione crea suggestione. Come? Ancora accogli in te la follia? Ripudia la sua tremenda collera! Non vedi oltre i tuoi occhi? La sua ingordigia ti rende schiavo. Non scorgi i suoi difetti? I suoi vizi? Non odi il fragore dell'armi nemiche? Abbatti le mura dell'offesa e contro te stesso rivolgi la spada! Ma il tuo spirito è troppo avvezzo alla materia: denaro, banchetti e fama prediligi. Disprezza queste vanità ed alimenta il tuo animo alla pace, alla quiete, alla grandezza interiore.
5. Consolatio Ad Marciam 02:53  instrumental
6. De Vita Beata 06:13
Il frastuono del mondo è lungi da te, non più le stolte parole dei più risuonano negli angoli sperduti di questa vita, la cui essenza non è compresa. In te stesso l'occhio scruta, in te stesso la voce ascolta, comprendi sì che la verità passa attraverso l'intimità dell'Io. Non trovi che la libertà sia il frutto più gradito? Indifferente alla sorte è l'incalzare degli eventi. Ricchezza o povertà? L'enigma che affligge gli uomini, ma ricco è colui che è povero e la sua vita non teme, e non è flebile la sua voce se delle ricchezze non preme poiché lo Spirito accoglie in sé l'eterna pace. Carezza le tue membra il calore della luce, culla il respiro la veglia dell'interiore voce. Disseta le tue labbra questa fresca foce, risveglia or la fiamma ch'entro avvampa e coce!
7. De Otio 04:20  
Vedi, quella strada lì sul colle? 
Essa abbraccia il silenzio, 
l'eremo che spinge alla contemplazione, 
lontano dall'ingiuriosa lingua degli uomini. 

Il ritiro spirituale come somma felicità, 
regola di vita di nobile volontà. 
Lo spazio ed il tempo s'arrestano 
nella visione di realizzata esistenza. 

La sete di conoscenza ti avvolge 
e ti spinge ad agire 
inseguendo cosmo, sole e stelle, 
percorrendo la rotta della vita ritirata. 

L'universo e gli elementi vuoi capire, 
forse che Dio sia raggiungibile? 
I tuoi occhi non sono più ciechi 
ed ora la tua mente è finalmente... libera!
8. DE TRANQVILLITATE ANIMI 04:45
 Un grido risuona all'interno di Sé: 
è il richiamo dell'animo in conflitto, 
la cui morsa stringe il cuore inquieto 
quando il turbamento nasce in se stessi. 

Ma l'azione è la via della liberazione, 
il cui anelito distrugge ogni tormento 
che affligge l'essere laddove impazza 
il basso richiamo d'umana viltà. 

Sprigiona dal Sé la comprensione 
della vita come bene sfuggevole, 
e se tutto è vano la sorte non ferisce 
colui che scorge la verità e coglie il Vero. 

Non all'esterno rifulge la fiamma, 
non all'esterno si rivela l'aurora, 
ma lo sguardo interiore segna il cammino 
dell'immensa tua divina acheropita.
9. De Brevitate Vitae 06:24
  Scorre il tempo ai passi lenti e silenti 
nel mar dell'inerzia 
di un'esistenza dedita alla ricerca 
della futilità dei vili desii. 

Che sia dunque questo il nostro fato? 

La vita è come un immenso lampo 
la cui entità di breve durata 
è come la luce di una fiamma 
che arde in noi quand'essa è colta. 

Sepolcri e rovine nell'individuo 
dell'oggi se offuscate immagini 
annebbiano il bagliore della luce. 

Il risveglio è solo un singolo istante 
che eterno vive per colui che freme 
di giungere alla libertà dello Spirito 
scevro dalle passioni fugaci. 

In se stessi è racchiuso il dono 
dell'immortalità della vera vita.
10. POSTLVDIVM 04:09  instrumental
  54:40


sábado, 6 de diciembre de 2014

UNENDLICH


Origen: E.E.U.U. Baltimore
Formados: 2014
Estilo: Black
Temática: Antirreligión, guerra y muerte.
Enlaces:Bandcamp y facebook
Miembros:
  • Michael Connors Todos los instrumentos y voces
Discografía:
  • Monarch of the Damned CD 2014
  • Scales of Existence CD 2016
  • Misanthropic Sedition EP 2018 
  • Thanatophobia CD 2019  
  • Stoppenberg Sessions EP 2019
  • Paradox of a Broken World CD 2021
  • Misanthrope Divine EP 2022
MONARCH OF THE DAMNED (2014)
Michael Connors nos da a conocer su proyecto Uendlich ni más ni menos que con larga duración y ya voy a dejar claro desde el comienzo que puristas del black metal se abstengan de acercarse a esta obra, no porque sea un mal disco sino porque aunque el black está presente a lo largo de todas y cada una de las composiciones bien es cierto que lo que trasciende es un conglomerado de estilos que en líneas generales acaban por convencer. Desde el comienzo resulta interesante comprobar el sonido ofrecido, de una profesionalidad fuera de toda duda, en donde todos los instrumentos respiran perfectamente y no se satura al oyente con muros de sonidos innecesarios. En cuanto a la música en si, el black metal ha sido mezclado con infinidad de estilos a lo largo de su existencia con mejor o peor resultado y de una parte hacia aquí han surgido nueva vertientes en donde las propuestas se han alejado en exceso de la esencia de antaño y Unendlich lo han llevado un paso más allá y no me extrañaría que lo aquí ofrecido marque tendencia en nuevas bandas en breve. Hay momentos en los es imposible no reconocer la cara más agresiva y fría del black metal, inevitable por esos riffs brutales y por la voces, pero hay mucho más, Michael ha llamado a las puertas del death, del punk y del progresivo y lo ha mezclado hasta dar lugar a este híbrido de pelaje complicado de encasillar, creo que tal vez la descripción más apropiado sería la de metal a secas como a Michel Connors le gusta definirse. En definitiva júzguenlo ustedes mismos. (7,9).


1. Men Behind the Sun 05:12
 Empire Die, Empires Drown, moment you had the moments profound
Wars break men god poisoned will creation is dreamt creating blood spilled
Moral decay devalue of life human no more now are a vice
Thirst for power lust for more misery begins praise the emperor

Perversion of mind evolution of man each experiment victories at hand
Dissect the truth the anatomy of god decay sets in another life lost
Smoke fills the air ashes of death scars not seen while gasping for breath
Frost bitten flesh the senses are gone there is no coming back there’s no holding on

Men behind the Sun the end has come to you
Experimentation on weak maruta no more
Unit seven thirty one hell on earth the wills of men
Driving pain and horror definition of human beings to blurred

Empire Die, Empires Drown, moment you had the moments profound
Wars break men god poisoned will creation is dreamt creating blood spilled
No anesthesia the mind shuts down pain beyond hell the shock unfolds
Gods on earth enabled creation the mind of men have no limitation
2. For the Glory 04:47
 Come to see a man in a tale
Where he preaches for freewill
Blind he tells them what to believe
Lead like sheep easy to deceived

Now making a name for
Believe they pour out their wealth
Shown the way to death's door
Bled the flock is shown no more

"Your god looks down again
And sees your status the same
My blood is not my own
Come follow me home!"

It's for the glory
He tells you you’re the same
It's for the glory
He tells you you’re the same

Inject the gift of opium bliss
Feel death’s final kiss
Fall to the floor
Preacher lies no more

"Your god looks down again
And sees your status the same
My blood is not my own
Come follow me home!"

Preacher reaches for the sun
Gone insane from lies unspun
Condemned for lives wronged
Down and done he sells death again
3. Victims of My Desire 04:39
 Blood stains my mind stains the mirrors in this dream
Awaken by dead love the smell of flesh that mocks me
God gives no hope to the victims of my desire
Some are born to kill to cull the earth to come with fire

Broke now constant beating on the floor
The flesh split sustain no more
Closed in shield myself from this world
Dosed up the high of playing god

Heaven is just a dream you have
While you are burning in hell
Out of the womb I took the world into the ground
Born to take lives this is where the dead go to die
No more hope when you worship despair
Give up now while your heart still bleeding

Death is the path is the end of this deception
Sustained by the rush of creations ruination
Stalk my new prey the finale of their life
Some are born to kill to cull the earth to fuel the pyre
4. Slaves to the Illusion 05:07
 They call to me take me down
To what I am to what I can become
Cut myself to bleed offerings to their wicked need
Drain this weakness out destroy this shell of hopeless pathetic doubt
Commit to bring an end to all religions to all mistakes of man

I march legion with one cause given the chance to burn and slay them all
Disgust with how they preach to “know” the things they can't even believe
Sure of my place below I’m sure of this hell on earth I’ve learn to know
Disguise myself among the sheep from their throats make the heavens weep

Cut, Kill, Mutilate
The joy of redemption bleeds on my face
Erase them from this land
They tried to control, they fail to command

Fuck Your Ideology
Tricking the weak into your belief
Erase them from this land
From their throats heavens descend

Find more dead.

They call to me take me down
To what I am to what I can become
Cut myself to bleed offerings to their wicked need
Drain this weakness out destroy this shell of hopeless pathetic doubt
Commit to bring an end to all religions to all mistakes of man
5. Monarch of the Damned 04:37
Broken the seal is off
The nails driven deep within this curse
Punishment for being born
Calloused by doctrine the years of scorn

History rewritten gods sanitized
Victors write history
Truths are now lies
Bent in to animal
Dug in decay
Violent monarch
Forever shall reign

Follow you’ll learn to die
Given false hope you stop asking why
The blood washes cleared from the mind
The picture, the witness, burn before your eyes

Unleashed perversion sick of humans
Guilt by flesh the slaughter begins
The advent of hell
Mountains of dead
Embrace the reign
The Monarch of the damned

Despised as they beat this corpse
Sheep are led until they are wolves
Dead but forever to haunt
Damage complete through divine thought
6. Catalyst of Creation 03:51
Life for nothing a moment of time a world of light made mine Rivalry and misery so quickly we die begotten existence begotten a mind Faint of heart fair victory for not to take is to break to take is first thought Morals break progress the spirit of transition chaos the catalyst of creation Life is the chaos life is the flame death the calm forever the same Convulse above ground we are flesh on bone burning through the dark burning back home Change comes from misery change comes from him diversion not found where complacency wins Rebellions the gift of a chaotic force embrace the path forever to thwart Prey for life pray to suffer Given belief to no other Many dead friends a buried lover Given this path I’d choose no other Life for nothing a moment of time a world of light made mine Rivalry and misery so quickly we die begotten existence begotten a mind Faint of heart fair victory for not to take is to break to take is first thought Morals break progress the spirit of transition chaos the catalyst of creation  
7. Death Waltz 03:56  instrumental
8. Hell Waits for Me 04:36
  Two days in this camp I can't recall what happened
Called upon to be crematorium raven
Round up my own friends forced to collect my brothers
Lies from Nazi men salvations in their slaughter

Panic grips my mind I must find survival
Hear their laughs as I collect another
No time to think now forced to drown and smother
Filled graves line my path as I kill another

And hell waits for me
No longer will I see
The light of my life
Drown now in darkness
Calm now the seas
Death has become me

Cutting pealing stabbings beatings
Burning showers from the ceiling

Two days in this camp I can't recall what happened
Called upon to be crematorium raven
Round up my own friends forced to collect my brothers
Lies from Nazi men salvations in their slaughter

Let hell come . . .
9. Denied Suicide 04:35
 Forge my path to hell following the will the needle my life
Losing touch with me numbing parts that bleed medicine the poison
Demons guides my hand destroying myself sleep deprivation
The needle I crave affliction a savior death my mate

The needle that bleeds the needle that saves nature’s path broken
Pain is the path through blood runs hate through flesh the gate
Discipline gone saw through the lie death is coming
Just one more time it keeps me alive denied suicide

Kept alive through feeding tubes narcotics in ever draw
Keep thinking of one thought that I want to be no more
Alone now I clench my gun and contemplate the end
Tears are gone as I exhale and start to begin

Forge my path to hell following the will the needle my life
Losing touch with me numbing parts that bleed medicine the poison
Demons guides my hand destroying myself sleep deprivation
The needle I crave affliction a savior death my mate

Broken dreams of a promised life erodes from my mind
Is this what was planned? Is this all there is to find?
I can no longer see myself doing anything
Denied my death denied my life a thousand times
10. My End 04:23
 We are one connected in our death
These times I’ve longed to put life to an end
I hold you now your eyes are turning grey
The blood drips cold time now to dig our grave

A life so bright my eyes start to bleed
There’s no more hope there's nothing to believe
We had our time but time betrayed
This death our home this death is made

Together we rot as one
To never see what comes
I take my life I take your hand
Destroy my hopes bring my end

I am gone broken by this world
Another time I'd love to see you old
You're passing on to another realm
I feel the warmth of my own hell
11. Ebon 02:33  instrumental
12. The Birthing (Samhain versión) 03:56  
  52:12




jueves, 4 de diciembre de 2014

SARTEGOS - ENTREVISTA


1. Sartegos comienza como banda en 2008, ¿cómo fueron estos inicios?, ¿por que decidiste el nombre de Sartegos?
Realmente en 2008 es cuando surge la idea de formar la banda y cuando se componen los primeros riffs, aunque el nombre no llegaría hasta el 2009. Al principio todo fue una idea de Carles del Apokatastasis zine y mía (yo de aquellas estaba viviendo en Barcelona). Queriamos montar una banda de Black/Death Metal al estilo de viejas bandas de los primeros 90. Por diversas razones, yo me tuve que volver a Galiza y al final no pudimos seguir los dos juntos en esto, así que seguí yo solo dándole forma a los riffs y los temas y creando el concepto, nombre e imaginería de la banda. Fue entonces cuando el nombre de Sartegos me vino a la mente, y entonces supe que era el correcto.

2. En los inicios de Sartegos solo contaba contigo como único miembro, de esta manera se edita la primera demo “A Serpe do Escarnio” pero a partir de aquí decides incorporar a Vindok en la batería, ¿por qué esta incorporación y que crees que a aportado Vindok a Sartegos en los lanzamientos en los que ha participado?
Aunque yo cuento ese inicio con Carles como el principio de Sartegos (puede que sin eso no hubiera habido nada de lo que vino después), si que es cierto que cuando se le dio nombre a la banda y se crearon las letras, etc. ya estaba yo solo.
Después de grabar “A Serpe do Escarnio” con batería programada, tenia claro que para futuras ediciones quería contar con un batería real. La batería programada para una primera demo, como toma de contacto, estaba bien, pero a ser posible quería evitarla en futuras ediciones. Por eso le propuse a Vindok si quería tocar la batería para Sartegos.
El aporte fue un sonido mas orgánico y real y mayor empaque y nervio en los temas, aparte de enriquecer considerablemente los patrones y arreglos de batería.

3. Sino me equivoco “A Serpe do Escarnio” fue grabada por ti solo en un estudio casero, ¿como ha evolucionado la forma de grabar y componer en Sartegos en todo este tiempo?
La primera demo fue grabada entre un estudio casero y un local de ensayo.
La forma de grabar y componer cambio sobre todo de la primera demo a la segunda, pero a partir de ahí se estuvo manteniendo bastante estable, sin cambios drásticos.
Con el equipo del que disponía, grabar por primera vez la bateria real para “Mortualha”, la segunda demo, se presentaba difícil, pero al final salio bien.
Para el MLP seguimos mas o menos el mismo patrón de grabación y para el ultimo material que grabamos en Septiembre, también: o sea, montar el equipo de grabación en el local de ensayo y grabar allí. Después lo mezclo yo y dependiendo de la edición, lo envío a masterizar a un estudio profesional.
En cuanto a componer, yo diría que quizás los temas de la primera demo fueron compuestos de una manera un poco diferente, pero a partir de “Mortualha” compongo de manera mas o menos igual.

4. ¿Que concepto y sensaciones quieres transmitir al oyente con tu música?
Una sensación de sumergirte en la oscuridad y los misterios nocturnos. Una sensación de viajar hasta los rincones mas oscuros del Universo y de tu propio interior, olvidándote por unos instantes de lo que te rodea.

5. ¿Cuáles son tus principales influencias musicales y como están presentes en la música de Sartegos?
Pues supongo que, en lo que respecta a Sartegos, bandas de los 90 como Demoncy, Mayhem, Profanatica, Mortuary Drape, Acheron, Varathron, primeros Rotting Christ, Mystifier, etc. aunque a mi personalmente me influencian muchas otras bandas desde Mercyful Fate/King Diamond hasta The Misfits o Danzig. A nivel personal, todo lo que me gusta me influye de alguna manera, otra cosa es que esa influencia se deje ver en Sartegos. Normalmente todo lo que escucho es Metal, a excepción de algunas cosas un poco mas rock. Cuando era adolescente escuchaba también mucho Punk.

6. Las composiciones están escritas en gallego, me parece todo un acierto y más en un estilo como el black, ¿por que decides usar tu lengua y no otras como el inglés o el castellano?
Bueno, el gallego es mi lengua, en la que pienso, escribo y, cuando estoy en Galiza, esta es la lengua en la que me comunico diariamente. Esa seria la razón para utilizarla en Sartegos, ni mas ni menos. Prefiero expresarme en mi propia lengua. También esa seria la razón para no usar ingles o castellano.
Aparte de esto, ya es aburrido escuchar a tantas bandas cantar en ingles (ahora también en castellano) por el simple hecho de que es el estándar impuesto.

7. ¿Qué opinión te merece la escena black gallega?¿Crees que gracias a Balmog sobre todo pero otras cómo Aboriorth, Barbarian Prophecies o Marthyrium el black goza de buena saluda en nuestra tierra?
Creo que la escena galega, si es que se puede decir que hay una, dio y esta dando bastantes buenas bandas como algunas de las que citaste y otras como Xerion o Heilnoz.
Igual es porque llevo ya un tiempo fuera, pero veo el tema por allí no tan activo como unos pocos anhos atrás. No se, puede que sea cosa mía, pero parece que anda el tema un poco parado.

8. ¿Existe la posibilidad de que algún día veamos a Sartegos ofreciendo un concierto o consideras que la música de Sartegos perdería su esencia en directo?
Existe la posibilidad, pero es remota, y mas ahora que no hay ensayos regulares desde que estoy en Londres. Quien sabe lo que puede pasar, pero por ahora no esta en mis planes.
Muchas veces pensé en como seria llevar a Sartegos al directo, y desde luego que tendría que ser en un entorno y ambiente especiales. Parte de la atmósfera de Sartegos podría verse resentida por una mala localización o puesta en escena. Habría que ser bastante cuidadoso.
Seria perfecto poder hacer un concierto de noche en alguna capilla perdida en algún monte o bosque, con solo la luz de antorchas, niebla y velas y para un publico reducido.

9. Si tuvieses la posibilidad del poder realizar un split ¿qué banda elegirías y por qué?
Elegiria a Ysengrin, que es la banda con la que vamos a compartir nuestra próxima edición.
Si te digo la verdad, no me entusiasman la mayoría de splits, pero cuando Guido de Ysengrin me propuso este, supe que tenia que suceder. A mi ya me gustaba su banda de antes y pienso que las dos tienen muchos puntos en común tanto lírica como musicalmente. Y es que precisamente me gusta que en los splits haya una coherencia y hasta una especie de simbiosis entre las dos bandas. No me gustan los splits en que las dos bandas no pegan ni con cola.

10. ¿Cómo fueron tus inicios en al música y por qué decidiste formar una banda de black metal?
Si te refieres a mis inicios tocando un instrumento, puedo decirte que empece cuando era adolescente tocando el bajo, aunque me mantuve siempre a un nivel muy muy amateur hasta Sartegos. Estuve metido en algunos proyectos, pero ninguno de ellos llego a nada y es mas, por lo general no pasaban de unos pocos ensayos.
En determinado momento de mi vida sentí la necesidad de expresar determinadas cosas, y el mejor vehículo para hacerlo era el Black/Death Metal.

11. Volviendo un poco a “As Fontes do Negrume”, ¿quién diseñó la portada y como se relaciona con el contenido del disco?
La foto de portada es de mi pareja, Gemma Albors, y el disenho de todo el disco es de Miguel Sueiro (bestiarie.com). La foto fue sacada en un cementerio de Londres un anho antes de que me viniese aquí a vivir.
Hay bastantes significados que se pueden extraer de la portada como la iluminación a través de la oscuridad, los misterios de la muerte, la puerta en el sentido de transformación o el balance entre luz y oscuridad. Esos conceptos están también en las letras.

12. “As Fontes do Negrume” ha sido editado en tres formatos diferentes, tape, cd y vinilo, ¿con qué medio te sientes más a gusto para poder ofrecer tu disco al oyente?
A mi el formato que mas me gusta es el vinilo, la portada es mas grande y suena genial, pero a las cassettes y a los cds también les tengo un aprecio especial. De hecho, yo me crié con cassettes y para mi después vino el cd y el vinilo, por este orden. En casa de mis padres solo había reproductor de cassette asi que no tuve un reproductor de cd y vinilo hasta que me lo compre yo mismo.

13. ¿Cómo surgió la posibilidad de editar el disco con Bloody Productions?¿satisfecho por el trabajo de promoción realizado por el sello?¿Seguirás vinculado a él en un futuro?
Pues fue Dani (Bloody) quien me ofreció sacarlo en Cd, poco antes de que el sello con el que teníamos acordado la edición en vinilo nos dejara tirados, así que le estoy doblemente agradecido, porque salvo la grabación de quedarse estancada a la espera de que encontráramos otro sello que lo quisiese editar.
Con su trabajo de promoción estoy muy contento y no tengo ninguna queja. De hecho, distribuyo casi todas las copias (eran un total de 1000) en un anho después de la edición, lo cual no esta nada mal para una banda desconocida como Sartegos!
Si que hablamos algo de volver a trabajar juntos, pero por ahora es pronto para confirmar nada.
Nuestras próximas 2 ediciones (un split y una recopilación) las van a sacar Nuclear War Now y I Voidhanger.

14. ¿Que planes de futuro tienes para Sartegos en cuanto a próximos lanzamientos?
Pues como te decía, lo próximo va a ser un split en vinilo de 12” con los franceses Ysengrin. Por nuestra parte, Sartegos va a incluir una intro y dos temas totalmente nuevos, en un total de 15 minutos. El split lo va a sacar NWN! En America y I, Voidhanger en Europa. Ya esta todo terminado y solo queda esperar a que Marko Marov nos haga el arte para la portada y que lo maqueten todo.
Despues de esto, I, Voidhanger va a editar los temas del split en Cd, con las dos demos como bonus. Se incluirán fotos, letras, comentarios, etc. Probablemente haya también una versión en cassette editada por otro sello, aunque en principio ira para el “mercado” asiático.

15. Muchas gracias por vuestro tiempo, si queréis añadir algo para la gente que le gusta Sartegos, este es el lugar, gracias. Espero que las preguntas hayan sido de tú agrado. 
Gracias por el apoyo mostrado. Creo que no hay mucho mas que decir mas alla de que cualquiera que este interesado en Sartegos puede escribir a: sartegos@hotmail.com
o ponerse en contacto con I-Voidhanger, Bloody Productions o Caverna Abismal.
Rou (02/12/2014)

miércoles, 3 de diciembre de 2014

BERGRIZEN


Origen: Ucrania, Kyyiv
Formados: 2007
Estilo:Black
Temática: ?
Enlaces: Bandcamp
Miembros:
  • Myrd'raal Todos los instrumentos y voces
Discografía:

  • Autism CD 2009  
  • Complaint of Dying Years Split 2010
  • Scherbengericht CD 2014
  • 2007 - 2015 Recopilatorio 2016
  • Der unsterbliche Geist CD 2017
  • 10 Years Anniversary Recopilatorio 2017
  • Einsamkeit im Wintersturm Directo 2018
  • Holy Death over Kiew Video 2019
  • Orathania CD 2023
  • Die Falle CD 2023

SCHERBENGERICHT (2014)

El segundo larga duración de esta banda de un solo miembro ucraniana llega bastante después de su último lanzamiento del 2009 paro le debe mucho a su anterior split con Hexenmeister. Resulta para mi siempre del todo emocionante poder descubrir y oír, en la mayoría de los casos a bandas procedentes de estos países y Ucrania últimamente se está convirtiendo en un semillero de bandas bastante a tener en cuenta. Bergrizen suena melancólico y triste, Murdraal se ocupa de toda la instrumentación y las voces, sólo descuida un tanto el apartado de la batería, usando programaciones que seguramente no acaben de convencer a todo el mundo, pero en todo lo demás realiza un trabajo muy completo. Consigue ofrecer una base melódica y triste gracias a los buenos riffs de guitarra y el acople de alguno teclados, no cargan el sonido pero cumplen su función. A todo esto contrapone una voz rasgada y algunos sonidos ambientales que crean un ambiente rico, lleno de matices y bastante acorde con propuestas depresivas, incluso me atrevería a incluir algún matiz pagano. Una lástima que este álbum no llegara a ser editado, ya que resulta del todo recomendable para seguidores de estas propuestas más minimalistas y exclusivas dentro de la escena. (8,3).


1. Withered Spring (Intro) 01:46  instrumental
2. The Blight 07:37  
3. Der Wanderer II (Die Nacht des Raben) 07:34  
4. Scherbengericht (Ein Bild von Misantropie) 08:54  
5. Die With Your God! 09:53  
  35:44  




VIDARGÄNGR


Origen: Alemania, Leipzig
Formados: 2010
Estilo: Black.
Temática: Misantropía
Enlaces:Bandcampfacebook.
Miembros:
  • S.B. Guitarra
  • N.S Guitarra
  • P Voces
  • T.L Batería
  • T.P. Voces
  • U.L. Bajo
Discografía:
  • Vidargängr CD 2013
  • A World That Has to Be Opposed CD 2016
  • Shards / Daggerlike Split 2019

VIDARGÄNGR (2013)
Primer larga duración para estos germanos, que se han sacado de la mango un disco de black metal con bastante poso y actitud punk, teniendo muy claro los orígenes el género lo que les puede hacer sonar bastante clásico al mismo tiempo que su ritmo se mantiene a una velocidad bastante por encima de la media. Un álbum que desde el principio ya da muestras de lo que nos vamos a encontrar a lo largo del mismo, al velocidad no da tregua a lo largo de todos los temas, la base creada entre batería y guitarra logra un efecto de muro impenetrable y las voces rasgadas y oscuras se complementas a la perfección. El disco desprende una ambiente de odio y dolor que no mengua a ningún tema, hay pocos interludios que aporten algo de variedad y tal vez por eso se puede hacer un poco repetitivo al ir cayendo los temas. Por otra parte resulta interesante encontrar bandas con unas ideas bastantes claras en cuanto a la dirección y actitud de su sonido y Vidargängr lo tiene claro desde el inicio, lo suyo es black primitivo, cargado de odio y mirando a la cara a los clásico. Edición en vinilo que se puedo comprar a través del sello Aktiver Ausstand In Plastik. (8,1).

Cara A
1. Suche für nichts 08:39
Etwas suchen, was erfüllen soll
Man braucht es, doch man will es nicht
Durch den Nerv anderer setzt man die Kugel
Sie trifft das, was es nicht soll

Das Streben nach besserer Zeit hält nur noch wach
Knochen schwer, Seele kaputt
Das böse Auge wird dich finden
Es sucht dich schon seit langem
Und du stehst auf der Liste
Dir wird der Kopf abgedreht und danach ist Ende
Ende
2. Gottes Dank 05:14
Tageslicht zu Nachtschatten, Menschen zu Asche
Asche zu Staub, Danke, lieber Gott
Realität ist Albtraum, Ignoranz ist Überleben
Instinkt ist Ignoranz, Danke, lieber Gott

Gottes Dank

Vergessen durch Konsum, Vergessen durch Blackout
Vergessen durch Angst, Danke, lieber Gott
Religion nur eine Frage, Gewalt nur eine Antwort
Tod nur eine Erlösung, Danke, lieber Gott
3. Der silberne Sarg 06:07
Lange Sprossen, schnelle Tentakel Gekreuzt zu einem Hybrid des vernünftigen Lebens Kontrolle und Naivität Nehmt euch ein Zimmer und trinkt Gift Die Sekte duldet keine Abtrünnigen
Cara B
4. Miststück 05:47
Menschliches Miststück treibt sein Unwesen Redet von Gold, doch raus kommt Sand Fesselt euch an Dinge, die ihr vergesst Ungebildete Individuen des Internetgeschwürs Mies und hinterhältig, falsch und großkotzig Nur der Wirt entscheidet, die Laterne bestimmt den Trend Den Trend des Verrottens  
5. Im Kreis 05:24
 Laufen durch ein Tal von Messern
Doch man will ja immer nur Ruhe
Die eigene Faulheit zur Falle

Das Ergebnis ist der Stich
Doch ohne Messer soll es nicht gehen
So hört man die Schreie
Sie bleiben für immer und ewig
Brandnarbe im Gesicht wirst du untergehen
Die Zeit ist vorbei
6. Tanz der Verdammten 05:57
Die Enttäuschung läuft den Nacken herunter
Des Pöbels Schrei schmerzt in den Ohren
Es sind die Klänge der Verdammten
Ihr seht nur das scheiß Licht
Niemals erlangen bedeutet sterben
Das Scheißgefühl der Einsamkeit
Ihr werdet leiden
7. Alles ist grau (Chaos Z vesión) 02:13
 Alle von euch die sich freuen hier zu sein
Sagt mir was euch hier gefällt
An den toten Städten mit den hilflosen Menschen

Wenn ich mich hier umschaue
Weiß ich nicht was eure Augen sehen
Denn alles was ich hier sehe ist grau

Sagt mir was euch hier gefällt an diesem korrupten Staat
In dem sich Politiker erst an euch erinnern
Wenn der nächste Krieg bevorsteht

Wenn ich mich hier umschaue
Weiß ich nicht was eure Augen sehen
Denn alles was ich sehe ist grau
  39:21

lunes, 1 de diciembre de 2014

AT RADOGOST´S GATES


Origen: Serbia, Novi Sad
Formados: 2002
Estilo: Black, death
Temática: Filosofía, historias, naturaleza y tiempo
Enlaces: Facebook
Miembros:


  • Nikša Gospić Guitara y voces
Discografía:

  • Dyau Demo 2004  
  • Reflection of a Lunar Eclipse in the Stained Mirror of Time CD 2014
REFLECTION OF A LUNARF TIME ECLIPSE IN THE STAINED MIRROR OF TIME  (2014)
Primer larga duración para este proyecto serbio que surgió hace más de una década bajo la idea del concepto de contar una historia, bajo esta premisa editaron en 2004 su primera demo. Ha tenido que pasar casi una década para que aquel primer proyecto tuviera continuidad, al parecer estamos ante una trilogía, la cual al ser editada pondrá fin a la banda. Este "Reflection of a Lunar Eclipse in the Stained Mirror of Time" encierra un historia conceptual que se va desgranando a medida que caen los temas. La música resulta realmente variada, no hay un patrón bien definido pero su death, blakc metal desprende un regusto épico muy en la línea de bandas como Bal-Sagoth. Cómo la obra de una mente perturbada y llena de diferentes estilo musicales la música de At Radogost´s Gates, esta llena de matices que pasan casi siempre por mantener un fuerte componente de death metal muy presente en voces y guitarras, al mismo tiempo que consigue una ambientación fría y oscura gracias a la incorporación de algunos elementos ambientales y el control sobre el tempo de las canciones. Álbum complejo, que fluye de manera correcta sin apenas altibajos, con una buena producción que logra un aceptable resultado final. (7,9).


1. Beneath Ceaseless Skies 05:38  
2. Reflection of a Lunar Eclipse in the Stained Mirror of Time 03:50  
3. Dreams That Swallowed the Sun 04:50  
4. A Path in the Dust 03:38  
5. In Hourglass Shaped Hands 05:01  
6. Above the Earth 03:23  
7. Under the Trees in Darkness and Roots 03:29  
8. Cleansed by Funeral Pyres 03:35  
9. The Sound of Endearing Silence 04:25  
10. Behold, My Body Torn Apart by Carrion Birds... Shredded to Pieces, Carried Across the Earth, Now I Can Finally Call Myself Free 04:09  
  41:58